Il maestoso parco di Villa Cimbrone sembra vivere ancora nei fasti del romanticismo, esattamente come lo ideò Ernest William Beckett ai primi del '900. Ai lembi della villa padronale, di origini medioevali e dotata di splendide suite affrescate, si trova il ristorante Flauto di Pan, guidato dallo chef Lorenzo Montoro, già noto per l'uso di materie prime stagionali lavorate con gusto e raffinatezza. Ottimo esempio ne è il tuorlo d'uovo marinato, con cavolo fondente, provolone del monaco, tartufo nero e caviale. Interessante la fettuccella alla chitarra con triglia marinata, ristretto della sua acqua pazza, maggiorana e aglio fermentato. Il Maialino nero lucano, con amarene e rape rosse, brilla per la cottura perfetta e l'abbinamento più che riuscito. Goloso "il Bacio di Pan", ovvero una mousse alle nocciole di Giffoni, con caramello salato e cioccolato fondente. Du
Buongiorno Gennaro, da quanti anni fai questo mestiere? Sono più di trenta. Ho iniziato da ragazzino con mio zio pasticciere; mi affascinavano le sue mani che in pochi gesti creavano dei dolci così saporiti e apprezzati da tutti. Perché hai scelto questo percorso? All’epoca sceglievano tutti ragioneria per puntare a un posto fisso, ma non mi sono mai piaciute le strade facili, volevo e voglio mettermi costantemente alla prova con le sfide più ardite. Il cuoco in quegli anni era un lavoro poco stimato, ma era esattamente quello che cercavo, una vita non facile, per dimostrare il mio valore senza alcun tipo di scorciatoia. Il primo ristorante dove hai lavorato? Si chiama Mustafà, a pochi metri da qui, dove ho iniziato preparando i crocchè di patate. Sono rimasto quattro anni in cui ho imparato tanto, fino ad arrivare al ruolo di sous chef. In seguito mi sono lanciato in tante importanti esperienze, fino ad aprire il mio ristorante all’età di ventuno anni. Ch
L'esperienza al Capri Palace può ben definirsi completa e appagante, a partire dai quadri e le sculture di gran pregio che ne impreziosiscono gli ambienti, passando per la spa con piscina riscaldata e bagno turco. All’interno di questo museo sui generis spicca il ristorante l'Olivo, arredato con gusto e guidato da Andrea Migliaccio (2 stelle Michelin), chef dalla cucina mediterranea, decisa nei gusti e visivamente ricercata. Ottima partenza con il fantasioso mosaico di mare, elegante composizione di pesci e crostacei crudi, marinati e cotti. I carciofi alla brace sono arricchiti da una salsa al prezzemolo e della maionese all’aglio, mentre il caviale di agrumi dona equilibrio con la giusta acidità. I tagliolini al limone con burrata, gamberi rossi e asparagi di mare, coccolano palato e vista con estrema coerenza. I tortelli ai piselli con aneto, passato di pomodoro e spuma di seppie sono un
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