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Visualizzazione dei post da maggio, 2015

Casa del Nonno 13 (Mercato San Severino, SA)

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Decano tra i ristoratori dell'Agro Nocerino Sarnese, Raffaele Vitale è sempre una certezza con la Casa del Nonno 13. Grandi materie prime del territorio, a partire dal pomodoro San Marzano, rendono la sua cucina verace e saporita, anche se nell'ultima visita ho notato piatti più speziati e aromatici del solito. Il timo un po'dappertutto non rende onore alla genuinità dei sapori che è sempre stato il marchio di fabbrica del ristorante. I piatti migliori, infatti, sono quelli meno arzigogolati, come la guancia di maialino, succulenta e goduriosa, la coda di vitello dalla consistenza accattivante, il battuto di Fassona nella sua purezza e caratteristica organolettica. I dolci, di contro, sembrano avvantaggiarsi di questa veste più ricercata, ma in definitiva preferisco sempre il vecchio Raffaele tutto cuore e ragù.   Tra verdure liquide, solide e croccanti, il battuto di Fassona e la Marchigiana marinata Mozzarella in carrozza panata al basilico con maionese di a

Laurent-Perrier a Terrazza Calabritto

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Laurent-Perrier, storica azienda di Champagne attiva dal 1812 e terza produttrice al mondo dopo Moet et Chandon e Veuve Clicquot, ha scelto Terrazza Calabritto a Napoli per una serata straordinaria in cui degustare solo i top di gamma: Alexandra rosè 2004 e Grand Siecle Grand Cuvee Magnum. Enzo Politelli, patron del ristorante, ha studiato un menù ad hoc per valorizzare il nettare francese apprezzato in tutto il mondo: Tempura di gamberi rossi Sushi mediterraneo Cremoso di gorgonzola al cucchiaio Polpo grigliato cotto a bassa temperatura su passatina di cicerchie e paprica affumicata Riso Carnaroli con tartufi di mare, basilico e Provolone del monaco Baccalà su purea di patate e mantecato di stocco Biancomangiare di yogurt magro, frutti di bosco e cioccolato fondente

Ristorante Don Alfonso 1890 (Sant'Agata sui Due Golfi, NA)

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Cent'anni d'accoglienza non hanno prezzo, solo valore. Non si inventano, non si comprano, non si millantano. Quando poi si traducono in un concept come il Don Alfonso 1890 il risultato è d'eccellenza assoluta. Ernesto Iaccarino è ormai chef di grande caratura, con uno stile di cucina riconoscibile, significativo, frutto del geniale connubio fra tradizione e internazionalizzazione. I piatti mostrano gran cura nel dettaglio e quest'anno anche la mise en place raggiunge livelli di prim'ordine. Il gelato d'anguilla con pasta alla rosa canina è un susseguirsi emozionante d'intensa raffinatezza, come Apollo e Dafne del Bernini in osmosi infinita. Il riso agli agrumi e ricci di mare è rincuorante come un bacio materno, i cappelletti con pollo, parmigiano e tartufo nero una discesa negli inferi della burrosità più ammaliante. La pasticceria, curata in divenire, raggiunge il vertice con la variazione al cioccolato, rucola e pepe di Sichuan. Liv