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Visualizzazione dei post da aprile, 2015

Ristorante Povero Diavolo (Poggio Torriana, RN)

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Bravo davvero questo giovane chef erborista, Pier Giorgio Parini; maestro nella conoscenza e nel trattamento di erbe, verdure e abbinamento alle stesse. Un ragazzo di cui tutti parlano in Italia ma che sarà ancor più protagonista nel tempo a venire, con la sua cucina mai banale, equilibrata, personalissima e non riproducibile. RAVIOLO DI RAPA, BATTUTO DI SEDANO RAPA, MAIONESE AL DRAGONCELLO, OLIVE NERE (fresco; bel gioco di consistenze; variegato nei sapori; persistente nel gusto; eccellente piatto vegetariano) CEFALO A VAPORE, SUCCO DI CAVOLO NERO, ALGHE E TARASSACO (il sapore del mare esplode in bocca, ma con raffinatezza; bella consistenza; intrigante la scelta delle verdure; la salsa amplifica il tutto) TRIGLIA, RISTRETTO D’ARANCIO, BIETOLINE (leggermente meno esplosivo degli altri piatti; garbato ed equilibrato; scelta delle verdure sempre perfetta) SPAGHETTI ALLA CHITARRA AL CIPRESSO, VONGOLE E BOTTARGA DI PESCI D’ACQ

Una pizza per l'estate 2015

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Il teatro è stata la pizzeria di Palazzo Petrucci, sita nella splendida Piazza San Domenico Maggiore a Napoli; qui otto pizzaioli, che diventeranno di certo famosi, hanno dato vita alla kermesse "Una pizza per l'estate" di Molino Caputo, portando alla luce altrettante creazioni d'arte bianca napoletana. Michele Leo, il pizzaiolo di casa, ha proposto “Scapece al limone”, con acciughe, provola affumicata, cipollotto fresco, zucchine, alici sott'olio, menta e limoni.  “Estate Riccia 2015” è stata l’interpretazione di Pasqualino Rossi, della Pizzeria Elite di Alvignano, con una farcitura di bufala affumicata, olive nere Caiazzane, alici di Cetara e scarola riccia a crudo. Molto originale la versione “Fresella” elaborata dal giovane Ciro Oliva, della Pizzeria Oliva a Napoli; un omaggio alla tradizione pugliese con pomodorino datterino bio, tonno di Cetara, mozzarella di bufala e rucola.  Da Palermo Ron Garofalo della Pizzeria Mistral ha portato la sua

I nuovi piatti di Gennaro Esposito

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Un grande chef si vede anche e soprattutto nei periodi di cambiamento: piatti, personale, collaboratori in cucina... In questo caso hanno lasciato la Torre del Saracino due pezzi da novanta: Rocco de Sanctis e Fumiko Sakai, che impreziosivano la brigata guidata da Gennaro Esposito e il suo sous chef Giuseppe Di Martino. Problemi di sorta? No se si hanno le idee chiare, la tecnica e la risolutezza per tamponare le mancanze temporanee e ripartire più forti, più freschi e più motivati di prima. E'questa, infatti, l'impressione che mi hanno dato i nuovi piatti di Gennaro: saporiti, esteticamente curati e con quella carica di entusiasmo e determinazione per vincere ancora una volta mantenendo al top il livello complessivo e la sperimentazione mai fine a se stessa. In foto i piatti nati da questa nuova rigogliosa condizione, coi gamberi al vapore su insalatina di carciofi, pistacchi, salse di arancia e lattuga a primeggiare e sancire ancora una volta che chi si ferma è perduto, ma ch