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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

Francesco Sposito di Taverna Estia

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Francesco Sposito, classe 1983, è uno dei veri talenti che abbiamo in Campania. Tanti giovani sono bravi, bravini, potranno migliorare, meritano più fortuna...eppure i fuoriclasse si contano sulla punta delle dita. Lo chef di cui sopra, ad esempio, ha dimostrato coi fatti il suo valore, prendendo una stella Michelin alcuni anni fa e dimostrandosi sempre più maturo alla soglia dei trent'anni. Nelle foto alcuni piatti molto interessanti, come i fusilli cacio e ova con tartufo bianchetto o le tagliatelle di calamaro, per finire con la nota millefoglie. La novità è un menù degustazione a 50 euro che potrà ampliare ancor di più la clientela del suo ristorante, Taverna Estia a Brusciano, gestito coi familiari simpatici quanto competenti. Peccato che quest'ultimo si possa ordinare solo la domenica a pranzo; mi auguro che l'opportunità venga estesa anche alle sere settimanali per godere più spesso di una cena dal rapporto qualità/prezzo davvero accattivante.

Palazzo Petrucci (Napoli)

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RIASSUNTO: calamaro ripieno di scarola cruda, salsa all'aglio dolce, pomodorini infornati e fregole di pane alle alghe (funzionale il gioco di consistenze; il gusto è leggermente ambiguo, ma gradevole); praline di scampi, nervetti di vitello e agretti (la panatura è un po'untuosa e invadente; il sapore del ripieno è piacevole, ma non capisco la necessità dei nervetti dalla strana consistenza); uovo in purgatorio di mare (l'uovo ha un'ottima cottura, ma si perde nel guazzetto troppo saporito e non pienamente sinergico); spaghettoni di Gragnano con salsa di friarielli, astice e fonduta di provola (la pasta è al dente e il piatto gustoso; l'astice si percepisce solo se preso singolarmente); agnello con albicocche passite, pecorino e menta (la portata migliore: bei contrasti, buona cottura, varietà di percezioni sensoriali); cremoso alla gianduja e gelato allo zenzero caramellato con biscotto sablè e salsa di arance (monotono, ma porcelloso); pregevole la piccola pas