Don Alfonso 1890 (Sant'Agata sui due golfi, NA)
RIASSUNTO: gelato d'anguilla, caviale Oscetra, pasta alla rosa canina e battuto di erbe dell'orto biologico (esteticamente si presenta raffinato e coerente; il primo impatto è una piacevole esalazione odorosa, che lascia prevedere l'estasi sensoriale che da lì a breve pervaderà il gourmet; i sapori sono netti e si compensano a vicenda, senza mai superarsi del tutto, ma lasciandosi eternamente desiderare. In definitiva parlerei di un gioiello d'equilibrio); salsiccia di pezzogna, pistacchi, mozzarella, zucchine e tartufo nero con salsa candida (interessante il gioco di consistenze da cui affiora il sentore marino sospinto dalla salsa borbonica; ottimo connubio col tartufo, che, anzi, mi pare il deus ex machina che risolve l'intera portata); risotto ai sentori di cedro, ricci di mare, scampi, uova di salmone ed alghe marine (la cottura è perfetta, così come la mantecatura; gli agrumi carezzano con leggiadria il palato, mentre il riccio sprigiona una tale forza gustativa da sembrare ancora vivo; le uova di salmone arricchiscono un piatto già di per se' eccellente); cappelli di pasta farciti di maiale nero casertano alle spezie d'oriente e fonduta di parmigiano (la pasta è ben tirata e, in generale, il piatto risulta molto concreto senza mai perdere eleganza; si nota però una certa immediatezza rispetto alle portate precedenti più affascinanti e profonde); tonno, granella di pistacchi, intingolo di soia piccante e salsa ai peperoncini verdi (il tonno è scioglievole, saporito, ben sostenuto da una soia mai invasiva; i peperoncini sono funzionali all'alternanza gustativa, mentre i pistacchi aggiungono qualcosa in termini di consistenza; le rifiniture del piatto sono memorabili, in linea con le altre portate del percorso); filetto di manzo del beneventano in crosta di pane, fior di latte, guanciale con salsa verde e purea di pomodoro piccante (all'esterno c'è una croccantezza accattivante, che bilancia perfettamente la tenerezza della carne marezzata al punto giusto; il fior di latte accompagna con garbo donando una certa burrosità al risultato finale); spumone con liquirizia Amarelli, yogurt e cristalli di zucchero (dolce estremo per amanti della liquirizia; splendido esteriormente, esplosivo nel gusto); scultorea la piccola pasticceria; carta dei vini e distillati ricchissima e importante; personale cortese e qualificato; location storica, ambiente curatissimo.
OPINIONE CONCLUSIVA: Ernesto Iaccarino è senz'altro fra i primi tre chef in Campania, in virtù di una cucina raffinata, studiata nei minimi particolari, eseguita con grande precisione e criterio. Dietro ogni piatto c'è la volontà di creare qualcosa di unico e peculiare che resista senza difficoltà alla prova del tempo. Superato il fardello d'una solenne eredità non resta altro che porsi nuovi prestigiosi obiettivi e conquistarli quanto prima col supporto di una famiglia a dir poco straordinaria.
INFO:
Corso Sant'Agata, 11
Massa Lubrense (Napoli)
Tel. 081 878 0026
Prezzo: 115 euro circa a persona (vini esclusi)
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